Novena di Natale 2022 – “Sono venuto per…” – Il Ministero incarnato
19 dicembre – A servizio del Vangelo
Dal Vangelo secondo Marco (1, 35-39)
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: “Tutti ti cercano!”. 38Egli disse loro: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!“. 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Le aspettative della gente possono essere una trappola che impedisce di fare la volontà di Dio. Gesù antepone alle richieste degli uomini la voce del Padre. È più gratificante rimanere lì dove si è accettati, ma la missione di Gesù non risponde alle urgenze della folla che lo reclama, bensì alle esigenze del Vangelo portato per tutti. La preghiera all’alba dimostra come Gesù metta al primo posto la relazione col Padre, senza della quale la sua missione fallirebbe, ingolfata di tanto attivismo e poca spiritualità. Il Vangelo, infatti, è come il profumo la cui fragranza deve raggiunge tutti gli uomini affinché nessuno si senta escluso dall’amore di Dio.
Prendimi per mano
Signore Gesù, ti ringrazio perché nei tuoi gesti così umani mi riveli quanto è semplice l’amore di Dio. É un amore a portata di mano! Anche se non sono presentabile tu sai come raggiungermi, visitarmi e toccarmi nell’intimo con la tua parola.
Mi prendi per mano per restituirmi la speranza, ti metti nelle mie mani perché io la semini ovunque e a chiunque a partire da quelli di casa mia.
La tua mano spalanchi la porta perché con Te osi varcare la soglia della mia umanità così fragile, ma anche tanto preziosa ai tuoi occhi.
Quando mi afferra la disperazione, la paura mi acceca e l’ansia mi serra il cuore facendomi sentire il peso delle mie debolezze e ìmpari rispetto alle attese degli altri, prendimi ancora una volta per mano perché nella preghiera avverta il calore della tua carezza trovandovi conforto e sapienza.
Prendimi per mano perché in tua compagnia percorra le strade del servizio, soprattutto quelle per me inedite e rischiose.
Poni tua mano sui miei occhi a proteggerli dall’abbaglio dell’ambizione perché la miopia del pregiudizio non mi impedisca di scrutare orizzonti più vasti e più lontani della missione. Dopo le veglie notturne di lotta e preghiera possa vedere l’aurora della risurrezione, la vita nuova che nasce dopo il tramonto delle illusioni, e annunciare con il servizio il vangelo che profuma di speranza.