Eccomi, sono la serva del Signore
Novena dell’Immacolata 2022 – 3 dicembre – Maria, profumiera di Dio, discreta e delicata ministra di umanità
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7, 36-38.44-47)
36Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo… 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Una donna coraggiosa fa incursione nella casa di Simone il fariseo che aveva invitato Gesù alla sua mensa. Il Signore non solo accoglie l’omaggio offertogli da Simone ma ancora di più quello che gli porge la donna che lo serve con umiltà e dolcezza. Il fariseo e la donna dimostrano a modo loro la stima che nutrono per Gesù. Quello di Simone è un servizio selettivo, perché interessato, e che scade nel giudizio, mentre quello della donna è totale perché gratuito e, perciò, consegue la gioia del perdono. La donna profuma di umiltà e diventa maestra di umanità, insegnando a Simone che sedere alla stessa mensa con Gesù non è ancora un segno di comunione con lui se prima non ci si dispone all’accoglienza umile e riconoscente dell’altro per offrirgli il dono dell’amicizia. Il Signore accoglie l’omaggio della donna con la stessa commozione con cui la donna si è lasciata amare e perdonare. La donna, purificata dall’amore che consola, baciata dallo Spirito che comunica la vita, profumata col crisma che consacra, diventa lei stessa ministra della gioia del perdono.
Maria, Madre nostra, vaso fragile e prezioso che contiene il tesoro di Dio, vieni e consolaci con la tua presenza umile e discreta. Aiutaci a non trattenere le lacrime o a nasconderle facendole perdere nel vuoto della vergogna ma ad affidarle a Dio nella preghiera insieme all’offerta della supplica e della lode. Fa che la bellezza che il Creatore ha impressa in noi non sia sciupata nell’affannosa ricerca del consenso e delle false gratificazioni, ma sia il riflesso e la testimonianza dell’amore sponsale di Gesù che ha dato la sua vita per rendere più bella la sua Chiesa. La tua parola sia come bacio che ci comunichi la straordinaria bontà dell’adorazione quando stando bocca a bocca con il Signore possiamo nutrirci della sua Parola e animati dal suo Spirito.