Contemplare con gli occhi del Figlio- Martedì I settimana di Avvento
Contemplare con gli occhi del figlio– Martedì I settimana di Avvento
Is 11,1-10 Sal 71
+ Dal Vangelo secondo Luca(Lc 10,21-24)
Gesù esultò nello Spirito Santo.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Gli occhi di un piccolo sono vivaci perché sono mossi dal desiderio di conoscere, sono limpidi perché sanno stupirsi, sono profondi perché cercano. Gli occhi di Gesù vedono oltre la cortina dell’apparenza e il velo del sentito dire che invece rappresenta l’oggetto della conoscenza dei dotti e i sapienti di questo mondo. I tuttologi, quelli che hanno la verità in pugno e vorrebbero dispensarla attraverso consigli e suggerimenti per ogni situazione, ignorano la novità: Dio opera sempre per primo. Così Erode rimane spiazzato alla domanda dei sapienti dell’oriente circa la nascita del re dei Giudei. La liberalità di Dio non è contemplata negli schemi dei ragionamenti di chi è abituato a calcolare costi e benefici per sè. Gesù vede Dio come padre perché il suo punto di vista è quello del figlio e non di un servo che è più attento alla lettera del comando piuttosto che al cuore di chi parla. Un figlio prima ancora che fare ciò che fa il padre, desidera avere lo stesso spirito del padre, stare insieme a lui; questa è la pace e la giustizia. Solo gli occhi di un bambino sanno cogliere le emozioni e i sentimenti dell’altro e farli propri, ridendo con chi ride e piangendo con chi piange.
Donaci Signore il tuo Spirito Santo, la luce dei tuoi occhi, perché alla tua luce possiamo vedere la luce; con gli occhi del Figlio Gesù sapremo vedere la tua compassione per chi soffre, la tua gioia per chi è salvato dalla morte, la tua rabbia per l’uomo che peccando si fa del male, la tua consolazione nel riabbracciare il figlio che si era smarrito e poi ritrovato. Che la nostra bocca sia sorgente della tua benedizione, che i nostri occhi possano riflettere la luce della tua benevolenza, che il tocco delle nostre mani possa comunicare la tua forza perché chi è caduto trovi il coraggio di rialzarsi, chi vede tutto nero riconosca la luce gentile che lo guida, chi è duro di orecchi impari ad ascoltare col cuore.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!