È più bello vivere di desiderio che morire di voglia – I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

È più bello vivere di desiderio che morire di voglia – I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

28 Novembre 2021 0 Di Pasquale Giordano

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Ger 33,14-16   Sal 24   1Ts 3,12-4,2  

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,25-28.34-36

La vostra liberazione è vicina.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

È più bello vivere di desiderio che morire di voglia

Stando al Libro della Genesi, in principio c’era il caos totale con gli elementi della natura in lotta tra di loro per prevalere l’uno sull’altro. Dio interviene con la sua parola e crea l’ordine, il cosmo nel quale tutto è in relazione armonica. Ciò che fa paura è non capire cosa stia accadendo nella vita in cui spesso sembra che i guai e i problemi si rincorrano passando da uno all’altro. Vorremmo al più presto uscire dal tunnel perché, di pari passo con l’avanzare del tempo, cresce l’insofferenza verso quelle situazioni che ci appaiono disperate e senza soluzione. Oltre all’ansia alimentata dalla paura, corriamo il rischio della pigrizia e dell’accidia. Si tratta del pericolo di adattarci vivendo la vita con le abitudini di sempre, cercando di mantenere quella normalità che corrisponde alle consuetudini di una vita sbiadita, rassegnata e senza motivazioni. C’è dunque un caos interiore che si rivela o come agitazione ansiosa o come calma pigra. Entrambe queste situazioni sono causa di conflitti e aggressioni perché l’ansioso, difettando di fiducia, è in perenne lotta col mondo per difendersi dagli altri, l’accidioso invece reagisce con acredine contro quelli che gli sembrano essere i disturbatori o usurpatori del suo mondo che si è creato comodamente a sua misura. La Parola di Dio viene a mettere ordine nel nostro cuore. Egli, come dice il Salmo 24, «si confida». Sì, il Signore apre il suo cuore e ci parla col cuore in mano. L’invito di Gesù a non rinchiuderci per la paura e a non ripiegarci su noi stessi isolandoci dagli altri, suona come un appello a fidarci di Lui. Egli viene non per «guastare la festa» ma per realizzare con noi e per noi i suoi sogni di pace. Dio vuole rendere bello il mondo, vuole fare bello l’uomo. Vuole fare di noi la sua famiglia, i suoi amici che, aiutandosi l’un l’altro, si scambiano vicendevolmente il dono della gioia. In mondo dove le relazioni affettive sono cangianti e la consistenza dei legami è molto debole Dio rivela in Gesù il suo amore la cui forza da una parte ci libera dalle paure dell’incertezza e, dall’altra, rende più concreti i rapporti d’amore. Dio è sempre all’opera, crea sempre, ovvero, donando il suo Spirito, dà la forma all’uomo e lo plasma ad immagine e somiglianza del suo Figlio Gesù. La vigilanza, lungi dall’essere carica di tensione, a motivo dei pericoli e delle prove, o espressione della diffidenza nei confronti degli altri, è un modo di vivere. Lo stile di vita del cristiano s’ispira a quello di Gesù il cui esempio è reso attuale nei suoi testimoni. Il profumo e la luce della santità si diffonde attraverso quegli uomini e quelle donne, sulle quali è effuso lo Spirito, e che si lasciano formare per riproporre nella loro vita la bellezza di Dio.

Signore Gesù, profeta del sogno di Dio per gli uomini, vieni a liberarmi dalla paura che assedia il mio cuore e dalle ansie che lo appesantiscono rendendomi sordo agli appelli che mi rivolgi e cieco davanti alla bellezza del creato. Le prove mi educhino a saper riconoscere che l’essenziale nella vita è amare e che tutto ciò che gira attorno al mio io egoista è destinato a finire. Quando il passo si fa incerto, vengono meno i punti di riferimento e si avverte confusione e smarrimento, sostienimi con la speranza perché il desiderio di vedere il volto di Dio e la gioia d’incontrarlo motivino la quotidiana scelta di amarlo nei fratelli per contemplare nei loro occhi la bellezza della tua santità.