Cambiamento d’epoca – Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Ef 4,1-6 Sal 23
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,54-59
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Cambiamento d’epoca
Sappiamo bene che il tempo non si può fermare e che ogni epoca porta con sé cambiamenti. Gesù denuncia l’ipocrisia di chi analizza e al massimo si lamenta dei cambiamenti senza accogliere la sfida, suggerita dai segni dei tempi, di cambiare mentalità. Infondo la conversione è essenzialmente il modo di vedere e giudicare la realtà per poi agire secondo Dio e non a partire dal proprio io. La parola di Dio è luce che attiva la coscienza affinché possiamo avere una visione più intelligente del mondo e cogliere i segni dell’azione divina che ci precede. Si tratta di non ascoltare solamente il proprio io e di immaginare il mondo a partire dai propri bisogni o interessi, ma di mettersi in sintonia con le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono (GS 1). Più che investigare sul perché accadono gli eventi, in particolare quelli dolorosi come la pandemia, dovremmo lasciarci interpellare da essi per verificare per chi viviamo. Quello che viviamo è un tempo in cui la salvezza passa attraverso l’arte delle relazioni umane. La storia insegna all’uomo che i solitari, anche se sembrano avere successo staccando gli altri per raggiungere per primi il traguardo della vittoria, non sono felici e non hanno vita lunga, in più, ciò che costruiscono finisce con loro. Gesù suggerisce lo stile della sinodalità, ovvero del camminare insieme sulla strada della vita che Dio traccia. Invece di giudicarci criticandoci in maniera subdola e di puntarci il dito con fare aggressivo per eliminare coloro che consideriamo ostacoli sul cammino di realizzazione dei nostri progetti, dobbiamo imparare da Gesù che, pregando nel segreto del cuore, si lascia guidare dallo Spirito Santo sulla strada nella quale egli incontra, accoglie, ascolta, accompagna, include, riunisce gli uomini per realizzare per loro e con loro il Regno di Dio dove ogni autentica speranza trova casa.
Signore Gesù, che sei il Vangelo nel quale si compie la promessa di Dio e il suo Regno si fa vicino all’uomo povero, prigioniero, cieco e oppresso, fa che ascoltando la tua parola con cuore puro, possiamo convertirci e credere in Te. Illumina la nostra coscienza affinché possiamo riconoscere con umiltà il nostro peccato, con speranza invocare la tua misericordia e con fiducia accogliere l’aiuto dello Spirito Santo. Insegnaci lo stile evangelico della comunione e l’arte del camminare insieme, liberi da pregiudizi e malizia, perché impariamo a cercare, accettare, includere e accompagnare i fratelli e le sorelle che Tu chiami a formare l’unica comunità, la famiglia dei Figli di Dio.