La carità è restituire ai poveri – Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Ef 3,2-12 Is 12
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
La carità è restituire ai poveri
Questa parola, nella quale sono presentate l’immagine del padrone e del servo, ci invita a riflettere su quali attese si fonda la nostra vita e in che modo le viviamo. Il padrone è geloso della sua casa e fa di tutto perché non sia violata dal ladro la cui visita avviene in un tempo sconosciuto. La cura che egli ha della sua casa la mette al sicuro da un eventuale pericolo. Da qui la domanda: siamo noi padroni saggi della casa che abitiamo e quale cura abbiamo della comunità a cui apparteniamo? Quale attenzione poniamo al rapporto con Dio, alla relazione tra di noi e al nostro cammino di fede? Siamo custodi e promotori della comunione? È su queste questioni che si gioca la vita, il suo successo o il suo fallimento. Il servo che custodisce nel cuore la parola del padrone fa sua la passione con cui si prende cura dei suoi beni. In tal modo lo imita nel rispetto che ha delle persone che compongono la sua casa e vive pienamente il tempo che gli è dato compiendo fedelmente la missione affidatagli. La speranza è la forza di attrazione che induce il servo a replicare nei confronti degli altri l’amorevolezza del padrone opponendosi a quella della distrazione che invece porta il servo a diventare schiavo del proprio io egoistico e arrogante. La missione affidata al servo fidato e prudente lo investe di una responsabilità che lo rende simile al padrone. Praticare la misericordia prendendosi cura dei fratelli significa portare a termine la missione assegnata e maturare nel senso della responsabilità che è la virtù principale richiesta a chi è messo a capo per esercitare l’autorità. Il servizio svolto senza responsabilità scade in esercizio di autoritarismo. La vera autorità non può prescindere dalla carità che non consiste semplicemente del dare qualcosa ma nel restituire ai poveri ciò appartiene a loro.
Signore Gesù, che rendi visibile la presenza di Dio nei gesti di salvezza, aiuta noi tuoi discepoli a comprendere che nella missione che ci affidi chiedi di continuare a compiere la tua vocazione. Donaci la forza di rimanere fedeli al tuo comandamento e di amarci gli uni gli altri come tu ci hai amato. Quanto più ci conformiamo al tuo cuore tanto più il nostro servizio divenga segno e trasparenza del tuo amore. Vinci in noi la tentazione dell’autoritarismo dietro il quale c’è l’arroganza e l’illusione di poter prendere il posto di Dio; rendici servi affidabili e prudenti dei nostri fratelli coltivando la speranza d’incontrare Te con il quale continuamente maturare nel senso di responsabilità e nella misericordia.