Custodia e accudimento – Santi Angeli Custodi
Santi Angeli Custodi
Es 23,20-23 Sal 90
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,1-5.10
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Custodia e accudimento
La festa degli Angeli Custodi ci offre l’occasione per riaffermare la nostra fede nel Dio amante e custode dell’uomo. La custodia è cosa diversa dal controllo e la differenza è la stessa che passa tra l’atteggiamento di un padre e quello di un padrone. Chi spia per controllare si nasconde mentre Dio per custodirci si rivela, si fa prossimo, mostra il suo volto e soprattutto si comunica.
Nella storia d’Israele Dio si rivela come il custode del popolo, sempre vigile e attento per proteggere, per correggere, per sorreggere e per guidare. Sul viso del Custode mentre rivolge il suo sguardo verso gli uomini non si trova mai una smorfia di disgusto o sdegno perché il suo amore è fedele e non disprezza nessuna delle sue creature. Tuttavia, non è impassibile e freddo, ma partecipando a pieno alle vicende degli uomini, gioisce e soffre insieme con loro. Perciò una caratteristica della custodia è la condivisione che crea un ponte comunicativo tra Dio e l’uomo. Proprio perché quello di Dio è uno sguardo compassionevole egli ci accoglie sempre come bambini nei quali i bisogni sono più numerosi dei meriti. In questo senso custodire significa creare dentro di sé lo spazio adatto ad accogliere l’altro in modo integrale senza che passi dal filtro delle attese che lo spogliano della sua dignità.
Il vangelo dell’Infanzia di Matteo racconta di come Giuseppe, grazie al suo angelo, sia diventato custode di Maria e del bambino. Ascoltando la voce del Custode che parla nel segreto della nostra coscienza, nuda, povera e indifesa, siamo da Lui illuminati, confortati e sorretti per prendere decisioni e fare delle scelte che fanno di noi angeli custodi dei nostri fratelli.
Signore Gesù, che ti sei fatto piccolo come un bambino, m’insegni che l’umiltà è il metro di misura della grandezza davanti a Dio. Lui, che abbassa i superbi e innalza gli umili, risuscita Te che la superbia degli uomini condanna a morte ancora oggi scartando le persone ritenute inutili. Tu, come un bambino, ti sei affidato alle mani del Padre che ti ha strappato da quelle della morte. Aiutami a confidare nell’aiuto di Dio che custodisce i passi dei suoi figli. Non mi assicuri che la sofferenza non busserà mai alla mia porta ma sono certo che la forza del tuo amore mi sosterrà in ogni prova e che al termine del cammino della vita mi introdurrai nel coro degli angeli che giorno e notte ti adorano cantando le tue lodi.