Fratelli sopra la medesima terra e figli sotto lo stesso Cielo – Martedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Martedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
2Cor 8,1-9 Sal 145
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,43-48
Amate i vostri nemici.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Fratelli sopra la medesima terra e figli sotto lo stesso Cielo
Gesù educa i discepoli a distinguere il malvagio dal male che commette. Questa operazione mentale porta a quella del cuore che in tal modo non separa il prossimo dal nemico, perché nessuno gli è estraneo. Infatti il nemico non è necessariamente colui che mi fa del male, ma semplicemente la persona che è differente da me e nella quale faccio difficoltà ad identificarmi. Amare non significa fondersi con l’amato, ma, imitando Gesù stesso, vuole dire farsi prossimo anche a colui che non mi assomiglia e con il quale sembra non esserci nulla in comune. Gesù mette in seria discussione il nostro concetto di «prossimo» e anche quello di «nemico», dietro cui si cela l’idea malsana che identifica l’amore con il piacere o la convenienza, per utilizzare la categoria di figli e di fratelli che invece rende manifesto il vero volto di Dio. Il «prossimo» non è il fratello nel quale mi specchio coltivando un amore narcisistico, ma è anche il «nemico», il totalmente differente da me ma assolutamente somigliante al Padre, per il quale pregare. Se Dio è veramente nostro Padre ne consegue che siamo tutti fratelli e ciò che ci distingue non è la perfezione morale basata sui nostri meriti ma l’impegno che mettiamo a diventare figli somiglianti al Padre nostro che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui cattivi e sui buoni.
Signore Gesù, Tu, il Giusto, che sulla croce hai pregato per tutti i tuoi fratelli peccatori, fa che pregando alzi gli occhi verso il Cielo e riconosca il grande amore con il quale mi hai amato e hai dato la tua vita per me perché da estraneo e nemico potessi diventare familiare di Dio e cittadino del Regno. Aiutami a rendere la terra, che condivido con gli altri, la casa comune dei figli di Dio, senza barriere o indebite esclusioni. Ti chiedo di donarmi il tuo Spirito che cambi il mio modo di amare, lo liberi dal narcisismo egoistico e renda il mio cuore sempre più simile al tuo.