Il riposo è il tempo della cura e la cura del tempo – San Paolo Miki e compagni
San Paolo Miki e compagni
Eb 13,15-17.20-21 Sal 22
+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Il riposo è il tempo della cura e la cura del tempo
«Riposatevi un po’», nell’invito di Gesù a fare pausa in un luogo deserto c’è la premura di chi ha a cuore la persona prima e più del suo operato. Il maestro sa bene che per avere cura degli altri bisogna riservarla anche a sé stessi. Il risposo non significa isolarsi, ma ritrovarsi insieme attorno a Gesù abbandonando l’ansia della prestazione e della rendicontazione. Il riposo è comunione e condivisione del proprio vissuto per rintracciare nelle varie esperienze di vita la continua presenza di Dio attento e premuroso.
La preghiera è fondamentale per i discepoli di Cristo. Essa, in quanto incontro personale e comunitario con Dio, è la sorgente motivazionale dell’apostolato ma è anche ciò che rende credibili gli apostoli ed efficace la loro missione. La gente comprende quando il cristiano oltre ad essere una persona impegnata è anche un uomo di preghiera e intravede in lui un punto di riferimento non solo per chiedere aiuto in caso di bisogno ma anche per lasciarsi accompagnare da amico.
La compassione è un dono che viene alimentato dalla preghiera. Vivere l’intimità con Dio aiuta a sentire nel proprio cuore le sofferenze dei fratelli e condividerle. Le parole e i gesti dell’apostolato non nasceranno da una mente che pensa, ma da un cuore che ama.
Signore Gesù, solo in te trova riposo e ristoro l’anima mia. Come un pesce, pregando, possa nuotare nello spazio infinito della tua bontà e stupirmi continuamente della tua infinita e multiforme misericordia. Risveglia in me la spontaneità infantile di cercare il tuo abbraccio, alimenta nel mio cuore l’ardore giovanile di osare oltre gli ostacoli della paura, ravviva nel mio animo il coraggio maturo di puntare all’essenziale. Il tuo Spirito mi dia l’intelligenza del cuore perché la compassione preceda e guidi il mio ragionamento.