È tempo di abbassare le difese e aprire le porte del cuore – Lunedì della III settimana di Avvento

È tempo di abbassare le difese e aprire le porte del cuore – Lunedì della III settimana di Avvento

14 Dicembre 2020 0 Di Pasquale Giordano

Lunedì della III settimana di Avvento

Nm 24,2-7.15-17   Sal 24  

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,23-27)

Il battesimo di Giovanni da dove veniva?

In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». 

Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». 

Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».

Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

È tempo di abbassare le difese e aprire le porte del cuore

I capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo credono bene di esercitare la loro autorità istruendo un processo contro Gesù perché renda conto del suo operato e della base su cui lo fonda. Si reputano credibili e autorevoli, ma Gesù, con una domanda, demolisce la loro presunzione. Troppo impegnati a gestire il commercio nel luogo santo del tempio e nei giochi di potere, non si sono lasciati neanche scalfire dalla missione del Battista, confinato nel deserto, ma Gesù dà fastidio perché entra a gamba tesa nei loro affari. 

Questo diverbio tra Gesù e le autorità religiose ci induce a riflettere sul motivo per cui anche noi, infastiditi, spesso diciamo agli altri: ma chi credi di essere? In questa domanda si nasconde il non riconoscere la dignità di chi ci sta di fronte. Quello che avvertiamo come invasione di campo o indebita ingerenza, potrebbe essere semplicemente un’occasione che ci viene offerta per fare discernimento sulle scelte da fare, guidati dalla parola di Dio. Se gli altri sono lontani dalla nostra interiorità o dalla sfera più privata, tutto va bene, perché c’è il giusto spazio per dissimulare. Quando l’incontro si fa più ravvicinato e si toccano corde sensibili del nostro vissuto, scatta l’attacco sul piano personale. Gesù, nella cui persona si rivela l’amore di Dio, non viene per accusare e condannare, ma per annunciare la parola della vita. Essa però è come una spada molto affilata che penetra in profondità affinché noi, entrando in una salutare crisi, mettiamo in dubbio le nostre false certezze, abbassiamo le difese – per difendere cosa? – e ci poniamo in costante discernimento, cioè in ricerca della volontà di Dio. Il Natale del Signore sia per noi un’occasione per abbattere i muri di cinta dietro cui ci trinceriamo per colpire, spesso con parole dure, coloro che Dio ci ha posto accanto per accompagnarci nel nostro cammino di vita. Apriamo il cuore ad accogliere Gesù, Parola di vita.

La Parola cambia la vita

Nelle relazioni personali siamo diffidenti o fiduciosi nelle persone che incrociano il nostro cammino? Quali sono le difficoltà che incontriamo?

Il nostro rapporto con Dio è fondato sulla fiducia o talvolta nascono in noi dubbi e perplessità?