La rete, non trappola ma legami fraterni – SANT’ANDREA
SANT’ANDREA
Rm 10,9-18 Sal 18
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,18-22)
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
La rete, non trappola ma legami fraterni
«All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Deus Caritas est, 1). All’inizio del cammino di ogni discepolo di Gesù c’è una chiamata, un suo atto d’amore non un proprio atto volontaristico. Ciò che guida il cambiamento non è la voce del proprio io, ma quella di Dio che, chiamandomi, dimostra di riconoscermi.
La chiamata di Gesù non esige la distruzione di quello che si è o la rinuncia alla propria identità, ma, invitando a seguirlo, il Maestro esorta a orientare la propria personalità e tutta la vita verso Dio consegnandola fiduciosi nelle Sue mani e facendo di essa un dono ai fratelli. Accettare di seguire Gesù significa percorrere con Lui un cammino di liberazione da quelle reti che sono le relazioni che intrappolano per costruire altre reti, legami di fraternità. Gesù chiama due coppie di fratelli quasi a voler guarire quel conflitto originario testimoniato dal libro della Genesi da Caino ed Abele in poi. Le coppie di fratelli sono chiamate mentre gettano le reti o le riparano. Gesù si accosta alla nostra vita fatta di una rete di relazioni che senza di Lui rischiano di restare vuote o di rompersi facilmente. Fratelli lo si diventa a condizione di fare un cammino faticoso di condivisione, di riconoscimento reciproco e di perdono sotto la guida del Maestro.
La Parola cambia la vita
Nella mia vita quando ho sentito la voce di Dio e ho avvertito il suo amore? Quali sono le relazioni che mi intrappolano? Quale scelta riconosco urgente perché possa guarire nelle relazioni fraterne?
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore