La Carità genera il futuro – Santi Andrea Dung-Lac e compagni
Santi Andrea Dung-Lac e compagni
Ap 14,14-19 Sal 95
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,5-11
Non sarà lasciata pietra su pietra.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
La Carità genera il futuro
Gesù, come già aveva profetizzato Geremia, annuncia la distruzione del tempio. Questa previsione suscita la curiosità dei discepoli circa la fine come se fosse uno spettacolo da vedere. La meraviglia con la quale decantano la bellezza dell’edificio sacro rivela la loro visione della storia, come se fosse un dramma a cui assistere. A volte può capitare di essere rassegnati per cui la vita la vediamo passare davanti come le scene di un film. Siamo spettatori più che protagonisti.
Gesù in realtà, da vero profeta, rivela che nel dramma dell’uomo si consuma anche quello di Dio. Infatti, il Signore non è un avventore distante rispetto alle vicende dell’uomo, ma ne è pienamente partecipe perché lo ama di un amore fedele ed eterno e, in quanto tale, si unisce a lui per sempre.
La distruzione del tempio è profezia della morte di Gesù culmine dell’amore di Dio che non ha risparmiato suo Figlio, ma lo ha dato per tutti noi.
Quando crollano le nostre certezze, vengono meno i nostri progetti, non dobbiamo cedere alla rassegnazione e lasciarci cadere le braccia. La paura non deve farci seguire coloro che si presentano come depositari di segreti e rivelatori del futuro. Nella prova la nostra unica certezza è la parola di Gesù, egli ha sconfitto la morte e con essa ha tolto l’arma più velenosa dalla mano del nemico, il diavolo. Morendo ci ha liberato dalla morte e dal peccato e risorgendo ci ha spalancato le porte della vita eterna verso cui si dirigono i nostri passi.
Chi vive il suo presente, anche se difficile e doloroso, confortato, corroborato e sostenuto dalla speranza, genera il suo futuro rimanendo fedele a Dio e perseverando nella carità fraterna. Così facendo vive nell’oggi la primizia della beatitudine del domani.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!