Il potere rivoluzionario del Vangelo di far pensare – Giovedì della XXV settimana del Tempo Ordinario
Giovedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Qo 1,2-11 Sal 89
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Il potere rivoluzionario del Vangelo di far pensare
Si compie quello che Giovanni Battista aveva profetizzato e, in un certo senso, inaugurato con il suo martirio. Erode decapitando Giovanni si era illuso di aver messo a tacere una voce scomoda perché critica nei suoi confronti. In realtà con quell’operazione di puro calcolo politico Erode non aveva fatto i conti con il progetto di Dio che realizza la sua Parola proprio quando gli uomini di potere credono di poterla fermare. Le denunce del Battista invitavano alla conversione, che prima ancora che cambiamento di modo di pensare è attivazione del pensiero ed esercizio della coscienza. La violenza di Erode, come di tutti i criminali, ha origine nel rifiuto di esercitare la coscienza, di meditare e di mettersi in ascolto prima di scegliere come agire. Erode, infatti, non sapeva cosa pensare semplicemente perché si era fermato al “sentire” e non aveva fatto il passo ulteriore dell’ascoltare e quindi di pensare, di farsi una idea e di orientare la propria volontà.
Il potere del Vangelo è propriamente quello di guarire dalla durezza del cuore che impedisce alla coscienza di accogliere, meditare e assimilare la Parola di Dio perché diventi azione. Contrariamente a quello che diceva qualcuno circa la religione oppio dei popoli, il Vangelo non anestetizza le coscienze rendendo l’uomo succube di un potere forte che manovra le persone come pedine. Al contrario, la Parola di Dio ha un potere formidabile di guarigione perché permette all’uomo di essere veramente libero perché pensante. La Parola di Dio è guida per l’esplorazione e la conoscenza innanzitutto del proprio cuore che è la prima scuola nella quale imparare ad ascoltare e a scegliere il bene e rifiutare il male.
Erode, che non è abituato a pensare, cerca fuori di sé la soluzione alla propria inquietudine. Gesù, con il suo insegnamento, ci conduce pian piano nella nostra interiorità, lì dove riusciamo ad essere rivoluzionari del nostro cuore e a regalarci la libertà che nessuno, all’infuori di noi stessi può garantire.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!