La Parola diventi carne perché la vita annunci la Parola – Giovedì della I settimana di Avvento
Giovedì della I settimana di Avvento
Is 26,1-6 Sal 117
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,21.24-27)
Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
La Parola diventi carne perché la vita annunci la Parola
Tante sono le password per accedere ad un servizio on line. In queste poche parole sono contenuti tanti codici linguistici che valgono a nulla se si conoscono solamente e non sono usati. La chiave di accesso determinante è quella che ci consente di entrare in relazione di amore con Dio. La fede in Dio è la solida base, diremmo la condizione imprescindibile, per ogni altra relazione d’amore che desideri durare nel tempo e resistere nelle difficoltà.
L’avvento è tempo dell’ascolto di Dio affinché la sua Parola diventi carne nelle nostre azioni quotidiane. Ascoltare Dio significa assumere il suo pensiero, cioè la sua volontà, come obbiettivo concreto da raggiungere. Spesso le parole degli uomini interpretano i ragionamenti di pancia e noi apprezziamo quegli uomini perché scegliamo “il ventre” come capo. Sono i pensieri e le parole striscianti per terra come il serpente, che “mangia la polvere della terra” (Cf. Gen 3), cioè ingoia ciò che non nutre, e che mordendo uccide col veleno della mormorazione.
Satana cita la Parola di Dio perché noi la usiamo a nostro piacimento piuttosto che ascoltarla affinché diventiamo voce della Parola stessa. La vera bestemmia è usare la Parola di Dio e il suo nome per aggredire, maledire, sentenziare, condannare gli altri. Tali sono gli empi che hanno sempre in bocca la legge di Dio, per imporla come un laccio sugli altri, ma poi loro gettano alle spalle la Sua Parola in segno di disprezzo (cf. Sal 50).
La parola di Gesù sia accostata al cuore, sede ideale dei ragionamenti e dei progetti, come un unguento alla ferita perché lo sani. Non capiremo tutto e subito di quello che Gesù ci dice, ma se custodiremo la sua parola come il seme nella terra, essa produrrà frutti di pace, di giustizia, di benevolenza, di mansuetudine, di misericordia, di carità fraterna.
Come una madre accompagna la gestazione del proprio bambino nel suo grembo, così dobbiamo avere la pazienza amorevole di seguire in noi “l’incarnazione” della Parola, che diventa manifesta brillando nelle silenziose – ancorché eloquenti per sé stesse – azioni nelle quali prende forma e consistenza storica la volontà di Dio.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!