La Carità sempre si “reinventa” per essere fruttuosa per l’uomo di oggi – Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Dn 7,2-14 Dn 3
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,29-33)
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
La Carità sempre si “reinventa” per essere fruttuosa per l’uomo di oggi
Il Salmo 18 riconosce nella natura il suono del vangelo senza parole. La creazione con le sue fasi di crescita e maturazione suggerisce la grande verità che la vita dell’uomo non è senza senso o, peggio ancora, affidata al caso oppure ad un cieco destino. Gesù invita a guardare il mondo come un giardino in cui siamo posti come custodi ma anche come osservatori per cogliere nella legge che determina la vita naturale, quella che presiede alla realizzazione della nostra vita.
L’albero del fico e tutti gli altri alberi sono un segno da osservare per poter cogliere al di là della sua materialità l’annuncio dell’evento capitale per la nostra vita.
La fruttificazione avviene senza clamore ma nel silenzio. Esso non significa insignificanza, ma rinuncia a forme di verbosità che assomigliano tanto a spot pubblicitari auto-elogiativi piuttosto che al vero annuncio del vangelo.
Come gli alberi da frutto sviluppano la loro vita per il momento in cui fanno germogliare le gemme e da esse i frutti, così l’uomo ha la consapevolezza che tutti gli eventi, anche quelli dolorosi, sono indirizzati verso il tempo della fruttificazione e la realizzazione vera della propria umanità. Come il fine di un albero da frutto è portare il suo frutto, così anche per l’uomo la ragione ultima della sua vita è fruttificare, non per sé, ma perché, nella condivisione del frutto stesso, vada oltre sé verso l’altro.
Il tempo dell’incontro con il Signore, nelle varie forme nelle quali esso accade – nella preghiera personale e comunitaria e nella comunione fraterna – è quello del portare frutto. Nell’incontro con il Signore ci viene offerto il calore della Parola e della Grazia perché le opere di bene che compiamo siano frutti saporosi che tutti gustano e per i quali tutti lodano il Signore.
I frutti della Parola di Dio possono assumere molte forme ed essere declinate in molte espressioni di carità. Il cristiano deve sapere che le forme e le espressioni della carità hanno un inizio e una fine, perché tutto passa. Ciò che non passa è la Carità che, attraversando e fecondando il tempo e soprattutto nei passaggi più delicati della storia personale o collettiva, sa “reinventarsi” per rivelarsi come l’unica vera ragione di vita dell’uomo.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!