La misericordia materna è coraggio e passione – DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
La misericordia materna è coraggio e passione – DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
Ez 47, 1-2.8-9.12 Sal 45 1Cor 3,9-11.16-17
+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2, 13-22)
Parlava del tempio del suo corpo.
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
La misericordia materna è coraggio e passione
La ricorrenza della dedicazione della Basilica lateranense è come la Festa della Mamma. San Giovanni in Laterano è la cattedrale della diocesi di Roma ma in quanto tale è anche, per così dire, la chiesa madre del mondo. Questa celebrazione ricorda a ciascuna comunità che il suo tratto caratteristico deve essere quello della maternità. Maria è modello ed esempio luminoso di maternità nel momento in cui, accogliendo l’annuncio dell’angelo, si aprì a ricevere la Parola di Dio nel suo cuore facendosi casa accogliente e dandoLe un corpo. Così è per ogni cristiano che con il battesimo è diventato Casa di Dio, Tempio dello Spirito Santo. Con il dono della fede il Signore mette nel cuore di ciascuno anche il desiderio di “abitare la Sua Casa” di essere parte della famiglia di Dio. Tuttavia, tale desiderio, che il salmo 68,10 chiama “zelo per la Tua casa”, deve fare i conti con la tendenza all’egoismo che pure abita il nostro cuore.
L’atteggiamento di Gesù nel tempio rivela un altro aspetto della misericordia materna di Dio: la passione! È coraggiosa quella madre che per difendere la vita dei suoi figli non ha paura di mettere a repentaglio la sua vita. Solo il fuoco dell’amore rende un sacrificio veramente un’offerta gradita a Dio. Perciò San Paolo, scrivendo ai Romani dice: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12, 1-2). La Parola di Dio, entrando in noi, deve essere come spada che “taglia” e “discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12) affinché, purificati nell’intimo, trasformati nella mente e nel cuore, e fatti sempre più ad immagine di Gesù, diventiamo casa nella quale Dio e l’uomo s’incontrano e si amano.
Celebrando nell’Eucaristia, memoriale della morte e della risurrezione di Cristo, non offriamo più cose prive di vita che abbiamo comprato con i soldi, ma presentiamo a Dio la nostra vita insieme a Gesù, “il pane della vita e il calice della salvezza”. Uniti intimamente a Gesù, nella comunione al suo corpo e al suo sangue, lo Spirito Santo ci riunisce in un solo corpo (Dalla Preghiera eucaristica II del Messale Romano).
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!