Prendi il largo! – Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario
Prendi il largo! – Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario(Anno dispari)
Col 1,9-14 Sal 97
+ Dal Vangelo secondo Luca(Lc 5,1-11)
Lasciarono tutto e lo seguirono.
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
“Sedette e insegnava alla folla dalla barca”. La barca di Simone, vuota e inutilizzata, diventa la cattedra da cui Gesù insegna. La semplice imbarcazione era stata testimone di una notte di fatica sterile. Gesù sceglie di parlare proprio da quello che era un simbolo di fallimento. Quello di Gesù è una parola che vuole riaccendere la speranza. Le parole di Gesù raccontano di Dio che ha cura dei suoi figli, che s’impegna per rendere il suo popolo libero e in pace. Ma le barche ormeggiate alla riva e le reti vuote raccontano un’altra storia. Una storia di fatica, una lotta continua per portare un pezzo di pane a casa. Sembra quasi di sentire Simone che tra sé pensa che se Dio veramente fosse buono avrebbe permesso di pescare almeno qualche pesciolino.
Gesù sa, da buon maestro, che il vero insegnamento è l’esperienza. Ciò che ha detto alle folle adesso desidera che sia sperimentato da Simone.
“Prendi il largo e getta le reti”: è un invito a ricominciare sulla base della fiducia in lui. Simone ha visto con quale autorità ha liberato la sua suocera dalla febbre e come ella è stata rimessa in piedi per servirli.
Simone lascia la logica del calcolo e dell’interesse egoistico per attuare la parola di Gesù.
La pesca abbondante non solo conferma l’intuizione di Simone, ma soprattutto porta Pietro a sentire timore nei confronti di Gesù. Il timore è il primo passo di un autentico cammino di fede. Il timore è l’emozione che scaturisce dal riconoscimento che Gesù non è una persona da “usare” o gestire per il proprio tornaconto. Simone chiede a Gesù di allontanarsi da lui perché lo vorrebbe proteggere dal suo peccato, dalla tendenza a manipolare e controllare.
Gesù lo rassicura rivelandogli la sua vocazione di pescatore di uomini. Egli è chiamato a usare la sua esperienza lavorativa mettendola a servizio del regno di Dio.
Le barche tirate a riva sono il segno della decisione di chiudere un capitolo della propria vita per iniziarne uno nuovo, ma senza rinnegare ciò che di buono l’ha arricchita.
La pagina nuova non è scritta a partire dalla volontà di rompere col passato o dal desiderio di novità, di trasgressione o di fuga dalla realtà. Ciò che muove Simone e i suoi soci a seguire Gesù è la forza di attrazione che esercita la sua persona e la carica di speranza sprigionata dalle sue parole: prendi il largo!
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!