La libertà è autorità sul nostro cuore – San Gregorio Magno
La libertà è autorità sul nostro cuore – San Gregorio Magno
1Ts 5,1-6.9-11 Sal 26
+ Dal Vangelo secondo Luca(Lc 4,31-37)
Io so chi tu sei: il santo di Dio!
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Cacciato dal suo paese d’origine, Gesù scende a Cafarnao, città situata sulla riva occidentale del lago di Tiberiade. In giorno di sabato si reca nella sinagoga ed evangelizza, come aveva fatto in quella di Nazaret. Riscuote un discreto successo dalla gente che riconosce nelle sue parole una forte passione. La parola di Gesù non è semplicemente un richiamo ai doveri che la legge impone e neanche un’astratta speculazione teologica. Gesù parla guardando negli occhi e interpretando ciò che vi è di genuino nel cuore dell’uomo. Ognuno si sente interpellato, chiamato in causa perché la sua parola impatta la vita, non la dribla. Gesù dice: parlo a te, voglio parlare al tuo cuore. Gesù rivolge la parola solo dopo aver incontrato, aver messo il suo cuore accanto a quello dei suoi interlocutori. Non ha la ricetta pronta, la soluzione a portata di mano, ma innanzitutto osserva, ascolta, legge i segni.
Non tutti reggono lo sguardo, il dialogo, il confronto, l’intimità; spesso la parola di Dio ci tocca nel profondo, getta luce nelle zone più remote del cuore, tanto che lo stupore si trasforma in fastidio e si vorrebbe mettere un limite a Dio: Basta!
Le distrazioni le ricerchiamo per non ascoltare la voce di Dio, per non permettere che la sua parola tocchi nervi scoperti che in definitiva ci siamo abituati al fatto che rimangano tali perché rassegnati.
Ma Dio non cede facilmente alla nostra opposizione e con passione e forza esercita la sua autorità: Taci! Esci!
Che bello sarebbe se questa autorità iniziassimo a esercitarla su noi stessi! La Parola di Dio ci conferisce questa autorità, innanzitutto sul nostro cuore, lì dove scegliamo a chi dare facoltà di parola.
Gesù ci insegna a zittire i pensieri negativi che ci deprimono, ci mettono all’angolo delle nostre meschinità, ci indicano gli altri come la causa del nostro malessere, alimentano sensi di colpa e di frustrazione, creano i nemici sui quali sfogare l’aggressività. Quando ci abbandona il livore, l’invidia, la gelosia, l’ambizione, la ricerca del proprio interesse e delle proprie comodità, allora ci ritroviamo liberi da ogni paura e desiderosi di andare incontro ai fratelli semplicemente con il nostro sorriso.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!