Il silenzio di chi ascolta ridona la parola al muto
Il silenzio di chi ascolta ridona la parola al muto – Giovedì della III settimana di Quaresima
Ger 7,23-28 Sal 94
+ Dal Vangelo secondo Luca(Lc 11,14-23)
Chi non è con me è contro di me.
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
C’è sempre qualcuno, di solito uno che crede di essere migliore degli altri, che suppone di avere sempre la verità in tasca e s’incarica di spegnere l’entusiasmo dello stupore per riportare gli altri a quello che lui suppone essere la realtà dei fatti. Tutto questo naturalmente spacciando per certo quello che è un suo dubbio, frutto più della diffidenza che del lucido ragionamento. Quanto è brutto il pregiudizio che distorce la realtà fino al punto di confondere il bene con il male e viceversa. La piccola parabola che Gesù racconta chiarisce quello che è accaduto. Il demonio che rende muto è il male esercitato da chi getta discredito sugli altri. Chi sparge calunnie, ingenerando sensi di colpa e vergogna, rende mute le povere vittime dei suoi soprusi. Chi fa il forte con i deboli confida nel potere delle sue parole, spesso sprezzanti e aggressive; ma con Gesù giunge il più forte che rivela l’inconsistenza dei ragionamenti deviati e devianti e libera il debole permettendogli di tirar fuori e condividere la ricchezza che è. Quando penso alla liberazione di questo muto, e il fatto che riacquista la parola grazie all’intervento di Gesù, mi vengono in mente i muri di silenzio e incomunicabilità che il dolore, la vergogna, i sensi di colpa, la sfiducia in se stessi, le umiliazioni innalzano tra i membri di una stessa famiglia. Il muto parla nuovamente, perché in Gesù trova qualcuno che lo ascolta senza giudicarlo. Il vero potere che abbatte i muri dell’incomunicabilità non sta nelle parole di cui è intessuto un ragionamento, ma nel silenzio dell’ascolto. Se ci si fa abbracciare dal silenzio dell’ascolto di Dio, viene sciolto il nodo che impedisce di esprimersi. La preghiera trova il suo spazio di espressione nell’accogliente ascolto del Signore.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!