Gesù, il Pastore della Chiesa, prima nutre e poi sazia

Gesù, il Pastore della Chiesa, prima nutre e poi sazia

8 Febbraio 2019 Off Di Pasquale Giordano

Gesù, il Pastore della Chiesa, prima nutre e poi sazia – Sabato della IV settimana del Tempo Ordinario(Anno dispari)

Eb 13,15-17.20-21   Sal 22

+ Dal Vangelo secondo Marco(Mc 6,30-34)

Erano come pecore che non hanno pastore.

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.

Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Il tempo della verifica è prezioso per comprendere e gustare a pieno quello che si fa e accade attorno a noi. La verifica non è un semplice resoconto dei fatti ma è la narrazione di ciò che è nella parte più intima del proprio essere. Il deserto, il luogo in disparte, è lo spazio del dialogo con il Signore nella preghiera. Con i mezzi di comunicazione ci stiamo abituando a mettere in piazza pensieri, emozioni, attività, esperienze. È come se proiettassimo sul grande schermo della comunicazione di massa quello che è dentro di noi, sia piacevole, sia spiacevole. La confidenza non è semplicemente affidare all’altro i segreti del cuore, ma soprattutto permettere a Gesù di entrare nella stanza più interna dell’anima e portare la luce della sua presenza. Anche la confessione può essere un “vuotare il sacco”, però senza accogliere ciò che di bello e di buono può riempirlo. Sia gli apostoli che la folla cercano Gesù, lo attendono per incontrarlo; ma qual è lo stile di questo incontro? Gli apostoli rendicontano, forse con l’intimo desiderio di ricevere apprezzamento e conferma, la folla cerca Gesù il quale, vedendola con gli occhi del cuore, sente il loro bisogno di dare un senso al cammino. La folla insegna agli apostoli che, pur facendo tante cose buone, possono perdere di vista il Pastore che indica la strada della vera felicità. L’insegnamento di Gesù, come deve essere quello della Chiesa, non è il “catechismo” che ti rende edotto sulle verità ma che non segnano la vita; Gesù entra in contatto con i suoi interlocutori donando la Parola di Dio che non semplicemente sazia, ma nutre. Ciò che sazia rimane nell’individuo, cioè che nutre si trasforma in vita donata per amore. Il vero pastore, Gesù Cristo, non è colui che sazia e dà la pace dei sensi, ma è colui che nutre perché il suo cibo sia forza di vita condivisa con i fratelli.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!