La missione della Chiesa è cammino sinodale per testimoniare la prossimità di Dio

La missione della Chiesa è cammino sinodale per testimoniare la prossimità di Dio

6 Febbraio 2019 Off Di Pasquale Giordano

La missione della Chiesa è cammino sinodale per testimoniare la prossimità di Dio – Giovedì della IV settimana del Tempo Ordinario(Anno dispari)

Eb 12,18-19.21-24   Sal 47  

+ Dal Vangelo secondo Marco(Mc 6,7-13)

Prese a mandarli.

 

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.

E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».

Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Dopo l’incredulità e il rifiuto dei paesani e dei parenti a Nazaret, Gesù chiama vicino a se il gruppo di discepoli più ristretto, i Dodici. Li convoca per istruirli circa la missione che devono compiere e così formare la comunità degli apostoli di Gesù perché inviati da lui. Perciò essi escono nel mondo non semplicemente per far pubblicità a Gesù, ma per continuare ed estendere nel mondo la sua opera missionaria. Gli apostoli sono inviati in coppia perché la loro parola non sia come quella dei predicatori solitari, ma sia eco di quella della Chiesa tutta che è unita a Gesù. L’annuncio del Vangelo è sempre congiuntamente Parola di Dio in parole di uomini, opera di Gesù nelle azioni della Chiesa. La compagnia del fratello apostolo ricorda all’altro che Gesù lo invia ma Egli è lì presente, compagno di viaggio. La missione è dunque un cammino sinodale, cioè fatto insieme a Cristo e con la Chiesa. In quanto tale è un cammino di esodo in cui l’unico equipaggiamento utile è il bastone e i sandali. Animati dallo Spirito Santo, la loro predicazione e la loro opera rende visibile la Parola la quale, come lampada, illumina i passi e guida il cammino di coloro che credono nel Vangelo. Gesù dona ai suoi apostoli lo Spirito Santo, cioè il potere sugli spiriti impuri. È la luce che scaccia le tenebre, è l’amore che sana, è la preghiera che fortifica, è la comunione affettiva ed effettiva che fa crescere e converte. Gli apostoli sono plasmati dallo stesso Spirito che li fa uscire in missione, sono istruiti dalla stessa Parola che annunciano. Gesù ricorda che lo stile cristiano della missione è caratterizzato dalla prossimità e dalla cura alle relazioni con le persone che non deve scadere mai nel funzionarismo né nel proselitismo. È necessario creare un clima di familiarità, condividere gioie e dolori della gente, essere vicina nella festa e nel lutto, così come nell’ordinarietà della vita. Nel caso di conflitti o rifiuto il missionario deve assumere un atteggiamento mite anche se non arrendevole, deve cioè essere chiaro nella testimonianza dell’amore di Dio che non cerca la vendetta ma la giustizia e la riconciliazione.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!