La preghiera è il modo migliore per chiedere aiuto e riceverlo – Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Gal 3,1-5 Lc 1
Dio onnipotente ed eterno,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
oltre ogni desiderio e ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati Gal 3,1-5
È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?
O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?
Il primato della Grazia e dell’ascolto
Paolo si rivolge di nuovo ai Galati con delle domande retoriche la cui risposta è implicita e che supporta la sua tesi: il primato assoluto della Grazia.
L’apostolo richiama alla mente dei Galati il tempo nel quale sono stati evangelizzati e con i loro occhi hanno potuto vedere Gesù Cristo crocifisso. Infatti, Paolo fu accolto dai Galati in un momento di estrema indigenza e debolezza. Il Cristo crocifisso si presentava a loro nella debolezza di Paolo (cf. Gal 4,13). Accudendolo, essi, senza saperlo, hanno accolto Cristo e, accogliendolo, hanno iniziato a credere in Lui. Lo Spirito Santo ha agito in loro suscitando sentimenti di compassione. In tal modo, la potenza del vangelo si è manifestata nell’azione della Grazia che i Galati hanno assecondato compiendo gesti di carità nei confronti dell’apostolo. Nella debolezza di Paolo i galati sono stati evangelizzati dalla Parola della Croce (cf. I Cor 1, 17s.). Accogliendo la parola del Vangelo (ascolto di fede), che ha ripresentato davanti a loro l’evento della Pasqua, essi hanno chiesto di essere battezzati (non di battezzarsi) nello Spirito Santo. Hanno altresì sperimentato l’effetto benefico dell’azione dello Spirito Santo nella loro esistenza messa a servizio per il bene della comunità.
All’inizio del loro cammino di fede non c’è una richiesta di adesione ad un codice morale che dimostri la «dignità» di ricevere il battesimo e diventare cristiani. In altri termini, i Galati sono giunti alla fede esclusivamente grazie all’ascolto della fede. Essi si sono sentiti amati di un amore che precede. Si sono sentiti chiamati fuori, ovvero attratti da Cristo («Lazzaro vieni fuori»). Nell’ascolto il credente esce da sé stesso per affidarsi a quanto gli viene annunziato e per basarsi sull’iniziativa di grazia di Dio mediata da Cristo. Invece, nel fare ciò che la legge comanda o proibisce il praticante resta chiuso nel cerchio del suo io e si fonda sulle sue capacità di osservanza.
Lo «Spirito» si oppone alla «carne» nel senso che lo Spirito caratterizza l’esistenza umana nel segno dell’amore oblativo, mentre la carne alimenta il senso dell’amore possessivo. Il primo promuove la vita, la seconda la corrompe. Lo Spirito ci rende capaci di dialogo con Dio e con gli altri, spesso faticoso e difficile come può essere quello in una lite, La carne spinge a rinchiudersi nel soliloquio (dire a sé stessi) disperato e delirante.
Giunge il momento di verificare il contenuto del Vangelo (si è giustificati per fede), ricevuto per rivelazione da Gesù Cristo, Verbo di Dio, con la Scrittura che è pure Parola di Dio. Anche gli avversari di Paolo ricorrono alla testimonianza della Scrittura per accreditare il loro vangelo. Essi, tuttavia, tentano di inquadrare Cristo e l’evento della Pasqua all’interno degli scemi veterotestamentari. Cioè cercano di interpretare Cristo alla luce della Torah, mentre Paolo fa l’operazione opposta: La Scrittura è interpretata alla luce di Cristo e dell’evento pasquale.
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,5-13
Chiedete e vi sarà dato.
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
La preghiera è il modo migliore per chiedere aiuto e riceverlo
La preghiera o è relazione dialogica o preghiera non è. Tutti facciamo esperienza del fatto che non bastiamo a noi stessi e che abbiamo bisogno di aiuto. Ci sono tanti modi per chiederlo. Il pianto è il linguaggio dei bambini con il quale attirano l’attenzione dei più grandi sulle loro esigenze. Il pianto si trasforma in comando al quale i genitori rispondono prontamente. Col tempo essi educano i loro figli a saper chiedere, non con pretesa ma con rispetto. Crescendo in età si cresce anche nelle relazioni e nel modo con cui impostarle non per ottenere quello che si vuole ma per ricevere ciò di cui si ha bisogno. Lo stesso vale per l’educazione alla fede che trova nella preghiera il metro di misura della sua maturazione. Pregando s’impara a pregare e la fede cresce di pari passo con l’assiduità della preghiera. Il che significa che la preghiera è efficace se “invade” tutti gli ambiti della vita e se pervade ogni dimensione della nostra esistenza armonizzando anche mente, cuore e corpo. La preghiera è narrazione di sé senza vergogna sapendo che l’altro può ascoltarmi anche senza esaudirmi. Sapersi ascoltati è già di grande aiuto. La narrazione della preghiera ha un valore terapeutico perché ci offre l’opportunità di conoscerci mentre ci narriamo tirando fuori anche quello che per tanti motivi teniamo nascosto nel cuore. Con la preghiera ci si svela a sé stessi e davanti a Dio spogliandosi di ogni forma di pudore, senso di colpa o complesso d’indegnità. La preghiera è l’arma con cui la speranza vince la paura, soprattutto quella di non essere veramente amato. L’agonia di Gesù nel Getzemani insegna anche che la preghiera è lotta nella quale siamo spogliati o ci spogliamo di tutto per essere totalmente immersi nella relazione con Dio dal quale siamo unti con lo Spirito Santo e rivestiti della stessa gloria del Risorto. Conformati a Cristo diveniamo buoni come il Padre per la cui bontà riceviamo tutto il bene che rende l’uomo suo Figlio, una nuova creatura.
Signore Gesù, amico bisognoso che bussi alla mia porta, fa che la tua preghiera mi commuova e mi induca ad aprirti il cuore per offriti i pani della fraternità. Tu chiedi solidarietà nell’ora della sofferenza, mi cerchi nel momento dei miei smarrimenti, visiti la comunità dei tuoi fratelli mentre le porte della casa sono chiuse perché vinti dalla paura e stai in mezzo a noi per consolarci e confermarci nella fede. Insegnami a chiedere solo ciò che sono disposto a donare, a chiedere con rispetto e gratitudine, con umiltà e perseveranza. Sostieni la mia fede perché possa cercarti per scoprire sempre di più la profondità del tuo amore, alimenta la speranza per vincere paura e scoraggiamento, accendi il fuoco della carità affinché riesca ad aprire strade nuove sulle quali camminare insieme ai santi incontro a Te per la vita eterna.