Il Vangelo è “fatto” e “contatto” – Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) – Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni

Il Vangelo è “fatto” e “contatto” – Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) – Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni

15 Settembre 2024 0 Di Pasquale Giordano

Venerdì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) – Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni

1Cor 15,12-20   Sal 16

O Dio, che moltiplichi su tutta la terra i tuoi figli di adozione

e hai reso seme fecondo di cristiani

il sangue dei santi Andrea [Kim], Paolo [Chông]

e dei loro compagni nel martirio,

fa’ che siamo sorretti dal loro aiuto

e ne seguiamo costantemente l’esempio.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 15,12-20

Se Cristo non è risorto vana è la vostra fede.

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede.

Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.

Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.

Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

Cristiani, risorti in Cristo

La risurrezione dei morti è una verità che non coincide con l’immortalità dell’anima, accettata anche dai Greci come dagli Ebrei, ma trova pieno senso nella risurrezione della carne dai morti di Gesù. Negare la risurrezione della carne significa escludere dalla fede la risurrezione dai morti di Gesù. Il che fa crollare tutto l’impianto della fede cristiana il cui messaggio di salvezza si fonda sulla vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Risuscitando dai morti Gesù inaugura una vita nuova che è la vita secondo lo Spirito e non secondo la carne. Per questo Paolo dice che il cristiano, abitato dallo Spirito di Cristo, non può solamente coltivare la speranza propria della vita terrena ma è animato dalla speranza del Risorto di vivere sempre di più la sua vita, amando fino a dare la propria vita per i fratelli. Cristo è la primizia della risurrezione, il primogenito di una nuova discendenza di uomini che vivono la vita nuova dello Spirito Santo.

+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 8,1-3

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Il Vangelo è “fatto” e “contatto”

La missione di Gesù è itinerante perché il Vangelo del regno di Dio possa raggiungere capillarmente ogni angolo della terra. Infatti, Dio vuole farsi prossimo ad ogni uomo e perciò Lui stesso si mette in cammino per cercarlo e donargli la luce e la forza del suo amore. Il Vangelo prima che essere un libro è un evento: la creazione per mezzo dello Spirito. Sì, perché dove c’è lo Spirito di Dio, c’è vita. Il Vangelo è l’amore di Dio che diventa storia concreta che tocca e trasforma l’esistenza dell’uomo. Narrarla permette di renderla contemporanea ad ogni uomo. Non si evangelizza solo a parole ma con la testimonianza data attraverso le opere di misericordia perché il Vangelo è innanzitutto fatto e contatto.

L’evangelizzazione è opera di Dio e dell’uomo, meglio diremmo, è la missione che Gesù condivide con la Chiesa. Il Vangelo si diffonde non per iniziativa di singoli che agiscono in ordine sparso, ma grazie all’azione di un’intera comunità che si riunisce attorno a Gesù, da Lui apprende l’arte dell’amore fraterno e lo stile del servizio.

La Chiesa è una comunità di uomini e donne, fratelli e sorelle, che, evangelizzando con la loro specifica identità, esercitano la paternità e la maternità ispirandosi all’esperienza che fanno con Gesù. Stando con Lui, i discepoli e le discepole di Cristo, vincono la naturale tendenza alla sedentarietà e ad occupare posti, magari prima degli altri, per timore di essere tagliati fuori. La logica che muove Gesù e i suoi seguaci è quella dettata dal cuore inquieto per la passione e lo zelo della missione. I Dodici, con il loro essere a fondamento della Chiesa, rappresentano la fedeltà al Vangelo di Gesù con i suoi principi non negoziabili. Le donne, la prima delle quali è la Maddalena, guarita molto probabilmente da una forte depressione che la rendeva schiava della paura e dei sensi di colpa, rappresentano la parte materna della Chiesa, quella che sa coniugare attaccamento alla tradizione e adattamento personalizzato alle situazioni concrete perché nessuno sia escluso dall’esperienza di sentirsi amato da Dio.

Signore Gesù, evangelizzatore del Regno di Dio la cui parola libera e sana, rendi il mio cuore aperto all’ascolto della Parola e docile alla sua forza educativa perché essa non è parola di uomini ma di Dio, viva ed efficace. Tu mi chiami a seguirti per imitarti nel servizio offerto alla parola e agli uomini. Fa che la mia sequela sia come quella dei Dodici e delle donne che partecipavano alla tua missione e ti servivano con generosità. Che io possa essere tuo fedele discepolo che cammina insieme ai fratelli seguendo le tue orme e vada loro incontro per annunciare con la vita il Vangelo della gioia. Donami l’umiltà nel servizio che ha alimentato la speranza delle donne nel loro pellegrinaggio della fede fino alla croce e le ha rese prime testimoni della risurrezione.