Figli tutti – Sabato della I settimana di Quaresima

Figli tutti – Sabato della I settimana di Quaresima

21 Febbraio 2024 0 Di Pasquale Giordano

Sabato della I settimana di Quaresima

Dt 26,16-19   Sal 118

Padre di eterna misericordia,

converti a te i nostri cuori,

perché nella ricerca dell’unico bene necessario

e nelle opere di carità fraterna

siamo sempre consacrati alla tua lode.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.


Dal libro del Deuteronòmio Dt 26,16-19

Sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio.

Mosè parlò al popolo, e disse:

«Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.

Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.

Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.

Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso».

Regno di sacerdoti

L’alleanza è un impegno che Dio e Israele prendono reciprocamente di essere fedeli l’uno all’altro. Il Signore s’impegna ad essere il Dio protettore d’Israele e il popolo dichiara di volergli appartenere. L’alleanza si basa sull’osservanza della Legge, ovvero sull’ascolto, sul camminare insieme e sulla pratica della giustizia. L’elezione di Dio verso Israele è un atto totalmente gratuito che rimane in piedi se c’è corrispondenza nell’obbedienza del popolo. Il legame di appartenenza esclusiva, che fa del popolo la sposa di Dio, rimane saldo nella misura in cui all’osservanza esteriore della legge corrisponde un reale desiderio di fare la Sua volontà. La Legge, della quale il Promulgatore è anche il primo a doverla rispettare, è un dono mediante il quale Dio non si erge sopra il popolo per controllarlo ma si piega al suo servizio come fa un genitore per dar da mangiare ai suoi figli. Questo affinché gli uomini, obbedendo alla Sua Parola, siano posti come faro e modello per tutti i popoli. Quanto più si deturpa l’immagine di Dio in sé, tanto più l’uomo decade dalla sua dignità opacizzando la sua vita. Osservare la Legge significa servire il Signore in santità e giustizia in questo mondo e godere della sua amicizia nell’altro.

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,43-48

Siate perfetti come il Padre vostro celeste.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?

Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

La Bibbia presenta la storia di tanti conflitti tra fratelli, a volte alimentati da madri e padri che fanno preferenze tra i figli. Da Caino e Abele in poi abbiamo esempi di come facilmente il fratello da prossimo diventa nemico e avversario. I conflitti fratricidi presentati dai racconti biblici ci mettono davanti la triste realtà della nostra incapacità di amare veramente. Quando l’odio prende il posto dell’amore rivela quanto esso fosse debole, così vulnerabile ed esposto agli agenti corrosivi e corruttivi del male al punto da degenerare nel suo esatto contrario.

Gesù ci invita, come lui e insieme a lui, a credere nel Padre, cioè a fissare il nostro sguardo su di Lui per ricevere il dono dello Spirito grazie al quale imitarlo. La fede è obbedienza a Dio, ma essa è possibile nella misura in cui seguiamo la sua parola e lo imitiamo. Il Padre, ricco di misericordia, non agisce che per amore, mosso dallo Spirito Santo. Così, pregando per i nemici, impariamo dallo Spirito a riconoscerci figli di Dio, tutti amati, e a guardarci con amore e simpatia, con tenerezza e libertà di cuore.

Signore Gesù, se a stento so amare gli amici, come puoi pretendere che riesca ad amare i nemici o addirittura a pregare per loro? Mi chiedi l’impossibile! Infatti, è impossibile all’uomo, ma non a Dio. Da solo non ci riesco, allora lo faccio con te, con le tue parole: Padre perdona! Con te invoco lo Spirito Santo perché insieme a te possa offrire la mia sofferenza per coloro che ne sono la causa. Riempi i miei silenzi con la tua parola, trasforma le mie resistenze in coraggiosi atti di misericordia, la mia debolezza in potenza che riconcilia, la sicurezza riposta in me in fede confidente ancorata a Te.