Vivere il cambiamento d’epoca – XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Ml 3,19-20 Sal 97 2Ts 3,7-12
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,5-19
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Vivere il cambiamento d’epoca
Gesù, come già aveva profetizzato Geremia, annuncia la distruzione del tempio. Il tempio nella storia ha subito tante trasformazioni quante sono state le crisi che l’hanno ferito. Le vicende del tempio narrano anche le vicissitudini d’Israele che nella sua storia annovera pesanti sconfitte ma anche molti interventi divini per salvarlo. Gesù, da vero profeta, rivela che nel dramma dell’uomo si consuma anche quello di Dio. Infatti, il Signore non è un avventore distante rispetto alle vicende dell’uomo, ma ne è pienamente partecipe perché lo ama di un amore fedele ed eterno e, in quanto tale, si unisce a lui per sempre.
La distruzione del tempio è profezia della morte di Gesù culmine dell’amore di Dio che non ha risparmiato suo Figlio, ma lo ha dato per tutti noi.
Gesù non sta rivelando nulla di misterioso, ma sta affermando un dato di fatto, diremmo una costante di questo mondo. Il prodotto dell’opera dell’uomo, fosse anche bellissimo, è destinato a finire, a consumarsi. Non serve sapere quando questo avverrà e quale segno avvertirà dell’arrivo dell’ora perché ogni momento della vita è il tempo propizio per cambiare, rinnegare l’empietà e professare la propria fede con i fatti. Il mondo vecchio basato sull’apparire, il possedere, l’accumulare porta in sé la data di scadenza.
Non è certamente esaltante la prospettiva che Gesù offre ai suoi discepoli. D’altronde se si guarda alla vita con realismo notiamo che lo scenario prospettato dal Maestro non è distante dalle vicende che viviamo quotidianamente perché la storia degli uomini è solcata dai graffi della violenza. Essa assume la forma della persecuzione allorquando l’obbiettivo ultimo degli attacchi è Gesù stesso. Fatto segno di ogni tipo di abuso di potere, condivide la sofferenza con tutti i perseguitati per la giustizia e la pace. Gesù assicura la sua vigile presenza accanto a chi soffre per il fatto di appartenergli e di servirlo.
Il vero profeta è colui che, messo a tacere con la violenza, comunque diviene il portavoce di Dio con la sua vita capace di superare ogni barriera. Non è lui che parla ma lo Spirito che parla in lui. La parola di sapienza è elargita con la benevolenza, la mitezza e la magnanimità, caratteristiche proprie del nome di Dio. Se è vero che la fede non è una polizza assicurativa, tuttavia è altrettanto certo che è più affidabile la promessa di Dio piuttosto che le lusinghe o le minacce degli uomini. Più che combattere per convincere, Gesù chiede di resistere alle provocazioni con la forza della mitezza in nome, non della vendetta, ma del desiderio di far conoscere a tutti la bontà di Dio.
Il giorno del Signore è nel presente: ora è il tempo del cambiamento e della trasformazione, oggi è il tempo del crollo delle false utopie, delle profezie menzoniere, delle strutture di potere a danno dei più deboli. È il tempo in cui è offerta la possibilità di ricominciare a vivere non inseguendo il trend del momento, ma partecipando con Gesù alla sua morte per rivivere con Lui nella vita eterna.
A coloro che apprezzano e lodano la mano dell’uomo capace di fare opere d’arte, ma anche di operare gravi disastri, Gesù sembra indicare la mano invisibile di Dio, che abbatte i superbi, distrugge le loro fragili opere e rialza i poveri per farli sedere sul suo trono di gloria. La mano di Dio si riconosce nella bellezza di chi si lascia edificare dal Signore come sua dimora. Chi vive il suo presente, anche se difficile e doloroso, confortato, corroborato e sostenuto dalla speranza, genera il suo futuro rimanendo fedele a Dio e perseverando nella carità fraterna. Così facendo vive nell’oggi la primizia della beatitudine del domani.
Oratio
Signore Gesù, la tua parola illumina il senso profondo degli eventi drammatici che scuotono la nostra coscienza e fanno sorgere nel cuore interrogativi e dubbi. Aiutaci a essere cercatori della verità e costruttori di pace pur tra le macerie lasciate dai conflitti che spesso si consumano tra poveri. Quando siamo smarriti e disorientati guidaci a ritrovare il senso del vivere lì dove i nostri fratelli e sorelle tendono la mano e chiedono aiuto. Donaci la grazia di non piangerci addosso ma di alzare gli occhi al cielo per invocare il dono dello Spirito Santo che ci permetta di distinguere la verità dalla menzogna. Signore Gesù, profeta coraggioso e veritiero, sostienici nella lotta quotidiana contro il peccato per resistere alla tentazione e alla persecuzione che tentano di dissuaderci dal seguire il tuo esempio. Insegnaci a vivere le crisi interrogandoci e facendo discernimento tra le suggestioni del male, che istigano a controbattere l’ingiustizia con la violenza, e lo Spirito del bene che invece suggerisce sentimenti pacifici ispirati alla mitezza e alla misericordia. Donaci intelligenza per cercare sempre la verità nella volontà di Dio e sapienza per metterla in pratica.