Amare come Dio comanda – XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Dt 6,2-6 Sal 17 Eb 7,23-28
+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 12,28-34
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Amare come Dio comanda
Dalla domanda di uno scriba, che per mestiere doveva conoscere bene tutta la legge, Gesù fa emergere un altro interrogativo. Se il sapiente chiede quale sia il primo tra tutti i seicentotredici precetti, da cui far dipendere tutti gli altri, Gesù, citando la preghiera dello «Shemà Israel», indica nella fede la sorgente della vita. La fede non si riduce a formule da pronunciare o a gesti rituali da compiere ma consiste nella relazione personale con Dio, il quale parla all’uomo nella storia rivelandosi come il solo Signore e l’unico suo Salvatore. Il cuore della fede è l’annuncio che Dio fa all’uomo di amarlo di un amore unico ed eterno. Il giuramento di Dio si è realizzato e il suo patto di alleanza è stato definitivamente siglato con il sacrificio di Gesù sulla croce dove ha offerto sé stesso. Egli, infatti, è «il Sommo Sacerdote» che può salvare perfettamente. Il suo sacerdozio non tramonta perché Gesù Cristo è sempre vivo e intercede per noi. Grazie a Gesù Dio ascolta sempre il grido della nostra preghiera e ricorda il giuramento d’amore a cui non viene mai meno. Per questo l’amore di Dio è eterno, saldo e sicuro come la roccia. Il sacrificio di Cristo sulla croce non solo proclama la fedeltà di Dio ma mette in pratica il comandamento dell’amore a cui Lui per primo obbedisce. Egli, infatti, ama noi con tutto sé stesso e come sé stesso. Il medesimo legame di amore, lo Spirito Santo, che unisce il Padre al Figlio, viene condiviso con l’uomo. L’offerta del proprio corpo sulla croce è il più grande insegnamento di vita perché da Lui, l’unico Maestro, impariamo l’arte dell’amore il cui primo passo è l’ascolto. Il primo comandamento è appunto ascoltare. Il che significa mettersi alla presenza dell’altro e accoglierlo, entrare in comunione con lui e lasciarsi trasformare da quella relazione fino ad essere non solo l’uno con l’altro ma l’uno per l’altro e, in definitiva, l’uno nell’altro. Il primato non è dato alla parola e all’azione, ma all’ascolto. Esso determina l’amorevolezza delle parole e dei gesti che ci rendono amabili agli occhi degli uomini e, soprattutto, testimoniano l’amore di Dio. Senza l’ascolto di Dio non siamo credibili perché sotto l’apparente fedeltà coltiviamo gli idoli interiori e nascosti nel cuore fino al punto di idolatrare il nostro io. Il vero pericolo è quello di dirci credenti ma di coltivare il culto della nostra personalità sostituendoci a Dio e accreditandoci agli come maestri di verità e salvatori del mondo. Quanto meno spazio diamo all’ascolto dello Spirito, tanto più corda diamo al nostro orgoglio.
L’ascolto ci educa a riconoscere che niente inizia da noi e tutto ha origine in Dio perché tutto è grazia, ogni cosa è un dono. Come l’amore di Dio è risposta all’ascolto del bisogno dell’uomo così l’amore dell’uomo è risposta all’appello di Dio che ci parla nella sua Parola e ancora di più attraverso i poveri. L’ascolto della Parola di Dio ci aiuta a ricordare che siamo sempre amati da Lui e che solo alla scuola del Vangelo possiamo imparare ad amare il prossimo. Infatti, mediante l’ascolto della Parola di Dio Egli ci istruisce, ci educa e ci trasforma perché diventiamo capaci di amare seguendo i consigli dello Spirito. Ascoltandolo, nutrendoci del pane della sua Parola, entrando in comunione con Dio, riceviamo da Lui il dono della Carità che alimenta la fede e la speranza. Amando, come Dio comanda, celebriamo l’eucaristia con la vita annunciando la morte di Cristo per i nostri peccati e proclamando la sua risurrezione per la nostra salvezza. La Carità, di cui devono essere impregnati la preghiera e i gesti di servizio al prossimo, fa sì che il profumo della Parola di Dio sia avvertito da tutti coloro con i quali entriamo in contatto e così, attratti dal vero amore, tutti insieme possiamo essere una comunità unanime nella lode e concorde nella fraternità.
Signore Gesù, Parola di Dio generata dal cuore del Padre che ascolta la preghiera dei suoi figli, sulla croce firmi con il tuo sangue l’alleanza di amore che nessun peccato potrà mai cancellare. Ti sei sacrificato per noi offrendo tutta la tua vita al Padre; così indichi a tutti l’unica vera forma di amore che genera vita. Solo Tu sei amore affidabile perché hai spalancato definitivamente il cuore di Dio nel quale ogni uomo può trovare rifugio e salvezza. Hai dimostrato che il tuo amore è unico, perché solo Dio può salvare e dare la vita, ma non è solo. Mi chiami ad amare con Te, come Te e in Te. Donami la grazia di ascoltarti perché, rispondendo al tuo invito, con Te impari ad ascoltare la Parola di Dio; concedimi la grazia di imitarti perché possa servire il prossimo come Te; effondi la grazia di amarti con tutto il cuore, l’anima e la forza affinché, unita alla tua, la mia vita sia preghiera che sale a Dio come incenso e sia come balsamo di consolazione versato sulle ferite dei miei fratelli e sorelle più poveri.