Chi prega sempre senza stancarsi, ama comunque e chiunque senza arrendersi – Sabato della XXXII settimana del Tempo Ordinario
Sabato della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
3Gv 1,5-8 Sal 111
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 18,1-8
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Chi prega sempre senza stancarsi, ama comunque e chiunque senza arrendersi
La vedova sa che non ha altra arma per ottenere giustizia dal giudice se non la perseveranza. Così, chi prega sempre, non si arrende davanti alle difficoltà della vita e non si lascia vincere dallo scoraggiamento. Le ingiustizie e le prove generano in noi delusione, rabbia e tristezza che, se non sono gestite dalla speranza, ci indeboliscono fino al punto di non avere più la forza per lottare in nome di ciò in cui crediamo. La perseveranza serve ad ottenere ciò per cui investiamo le nostre migliori energie, facciamo delle rinunce, ricominciamo la giornata.
Bisogna continuare a pregare sempre anche quando sentiamo il cuore arido, quando lottiamo contro quelli che cercano di distrarci o dissuaderci, quando cerchiamo di eludere gli ostacoli e gestire gli imprevisti che vorrebbero farci dare la precedenza a ciò che è urgente piuttosto che a quello che è necessario. E tutto questo perché rimanga viva in noi la fiamma della speranza. Chi prega accorcia i tempi dell’attesa perché non aspetta comodamente che Dio intervenga a fare giustizia, ma egli stesso, operando la carità, fa la sua parte per dare ordine al mondo che abita.
Chi si educa a pregare con costanza non pronuncia solo preghiere nelle circostanze in cui si trova in difficoltà ma fa di ogni situazione e di ogni condizione il motivo per cui rivolgere il suo cuore a Dio. Si riesce a pregare nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Chi prega sempre, senza stancarsi, impara ad amare comunque e chiunque, senza se, senza ma, senza scuse, senza ipocrisia. La preghiera perseverante, costante e ostinata alimenta la fede che da garanzia di ottenimento di quello che chiediamo a Dio diventa desiderio che si compia ciò che Dio chiede a noi.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!