Il podio rovesciato – Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario
Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Fil 1,18-26 Sal 41
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 14,1.7-11
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Il podio rovesciato
Gesù osserva quello che è nella natura umana e che corrisponde ad un bisogno innato nell’uomo: il farsi notare, l’essere riconosciuti, avere la prova di esistere per qualcuno. La scelta dei primi posti è data dalla necessità di uscire dall’ombra dell’anonimato e di collocarsi in un posto visibile, cioè porsi in una situazione in cui avvertire di «essere qualcuno». Se questo è naturale riscontrarlo nei bambini e negli adolescenti, non è sano che tale atteggiamento determini le scelte degli adulti. Essi, infatti, devono assumere altri obbiettivi più conformi alla loro maturità umana e alla loro responsabilità sociale.
L’adulto che prende coscienza dell’essere «invitato», cioè della sua vocazione, non segue l’istinto ma la ragione del cuore, vale a dire la Parola di Dio. Gesù, che agisce per amore, uomo adulto nella fede e maturo nell’affettività, ci dà l’esempio da seguire: sceglie l’ultimo posto, cioè quello nel quale nessuno ci sta di sua volontà ma perché costretto dagli altri o dagli eventi della vita. L’ultimo posto diventa il primo, quello d’onore, perché è proprio lì che Dio ha scelto di abitare.
L’umile è colui che sceglie non di servire i grandi, per stare loro vicino e godere del loro potere, ma chi dedica la propria vita ai piccoli perché non hanno altro da offrire se non il calore di una carezza e la luce del loro sorriso.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!