Le mani stringono sabbia che scivola o semi da spargere – Martedì della XX settimana T.O.
Martedì della XX settimana T.O.
Gdc 6,11-24 Sal 84
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,23-30)
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Le mani stringono sabbia che scivola o semi da spargere
I molti beni hanno impedito al giovane, che aveva chiesto a Gesù lumi su come guadagnare la vita eterna, di seguirlo sulla via della salvezza che passa attraverso la giustizia superiore. Per Gesù il regno dei cieli è una realtà già presente, anche se in attesa di essere pienamente compiuta. Essa è la comunità dei discepoli, la sua Chiesa, quella fondata sulla roccia della fede e che, anche se attaccata dal maligno, non potrà mai soccombere sotto di lui. Chi può entrare nel Regno dei Cieli, chi può dirsi cristiano?
Il battesimo è il primo sacramento, che insieme alla Cresima e all’Eucaristia, ci introduce nella vita e nella comunità cristiana. Il battesimo è la porta stretta da attraversare per percorrere con Cristo la via della vita. Il rito del battesimo degli adulti prevedeva la spogliazione prima dell’immersione nel fonte battesimale per poi essere unto con l’olio crismale ed essere rivestito della veste bianca, segno della nuova dignità. La deposizione degli abiti è simboleggia la rinuncia a Satana, alle sue seduzioni e al peccato per poi fare la professione di fede e aderire a Cristo Gesù.
Per essere parte della Chiesa, per ricevere la grazia di Dio non bisogna presentare l’ISEE, ma semplicemente – si fa per dire – deporre ai piedi e far scivolare a terra tutto ciò che ci appartiene, ma che non fa la nostra felicità.
Lasciare tutto per Gesù significa aprire le mani e il cuore per dare a Lui tutto ciò che ci appartiene e accogliere come grazia dalle sue mani tutto ciò che Egli ci dona.
Come Abramo che, sacrificando a Dio il suo unico figlio Isacco, lo riceve nuovamente come dono e con lui un popolo intero; infatti egli diventa padre di una moltitudine di credenti.
Il ricco è colui che si accontenta di quello che i suoi pugni posso stringere, mentre il cittadino del Regno dei Cieli ha mani sempre aperte perché ciò che la provvidenza gli dona non rimane dentro di lui ma diventa un bene che circola e, circolando, moltiplica la gioia. Spetta a noi scegliere se stringere nei pugni sabbia che scivola o semente da seminare.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!