Dio, amante della vita, non perde tempo a giudicare ma a salvare – Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario(Anno pari)
1Sam 17,32-33.37.40-51 Sal 143
+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,1-6)
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Dio, amante della vita, non perde tempo a giudicare ma a salvare
Spetta a ciascuno di noi decidere quale ambiente creare entro il quale stabilire i rapporti. La sinagoga è un luogo sacro nel quale s’incontra Dio perché, ascoltando la sua Parola, possiamo essere trasformati interiormente ed essere guariti per imitare Dio nelle nostre azioni. C’è chi trasforma tutto in un tribunale per mettere sotto accusa gli altri. Anche Gesù entrando in sinagoga è messo sul banco degli imputati. Egli sovverte i criteri di giudizio ricordando che è sempre lecito fare il bene e mai il male; è sempre tempo di salvare una vita, mai di ucciderla. Il sabato non è solo un giorno della settimana, ma è il tempo che dà senso a tutto il tempo perché è il fine del nostro tempo. Il tempo di Dio è solamente dedicato a dare la vita, non a giudicare e condannare l’uomo, così l’uomo è condotto al tempo della comunione piena e definitiva con Dio e con i fratelli.
Dio guarisce in giorno di sabato il cuore dell’uomo, ma solo di colui che si lascia coinvolgere docilmente e obbedisce alla sua Parola. Chi rimane ai margini per giudicare e accusare gli altri sprofonda sempre più in un circolo vizioso a causa del quale concepisce e attua il male per uccidere.
Domandiamoci se il nostro tempo lo impieghiamo per giudicare gli altri e il loro operato o per riconoscere il bisogno dei nostri fratelli e adoperarci per far loro del bene?
Il nostro è un cuore duro che spesso «concepisce malizia e partorisce menzogna» (Sal 7,15) e ci rende incapaci di fare il bene e, dunque, fautori di male.
Dobbiamo lasciarci guarire nelle abitudini cattive affinché anche il cuore possa essere rigenerato e con esso il nostro modo di pensare.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!