L’incontro che genera gioia – San Francesco Saverio
San Francesco Saverio
Is 11,1-10 Sal 71
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,21-24)
Gesù esultò nello Spirito Santo.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
L’incontro che genera gioia
Solo l’incontro con qualcuno suscita un sussulto di gioia. Quando poi si tratta di un contatto intimo con il Signore, allora Lo Spirito Santo fa danzare al ritmo dell’Amore. Davanti a Dio, sorgente inesauribile di gioia, è impossibile rimanere freddi e impassibili, a meno che non si scelga, come fa satana, di fuggire. Lo Spirito Santo ci apre il cuore per riconoscere la presenza amorevole di Dio nella nostra vita. È una prossimità che fa ci vibrare di esultanza come quando due innamorati sono a stretto contatto l’uno con l’altro. Dio ci viene incontro per donarci la ricchezza incontenibile della sua gioia, farci belli agli occhi suoi.
Se una persona regala un abito o un oggetto ad un’altra e vede che il dono viene indossato o portato con sé dalla persona che l’ha ricevuta, il suo cuore gioisce. Nel dono è comunicato il desiderio di rimanere con la persona amata, anche se a volte c’è la distanza fisica o dell’incomprensione. Dio viene a donarci la sua vita, il suo amore fedele ed eterno. Quando riconosciamo il valore di questo dono che ci è dato in Gesù, i nostri occhi si riempiono di felicità, perché non c’è cosa più bella del sentirsi amati, avvolti dal calore dell’abbraccio di chi si prende cura di noi.
La gioia è sempre legata allo stupore di una novità che ci raggiunge al di là delle attese e che spinge a cercare sempre nuove espressioni di carità fraterna per donare gioia a chi ne è privo. Il passo di danza che lo Spirito ispira porta ad andare con gioia incontro ai fratelli per regalare un sorriso, per sostenerli nei loro sforzi di rialzarsi dopo le cadute e di ricominciare.
Pieni di gioia sono quegli occhi nei quali si riflette la gioia di Dio che per primo si mette in ricerca di chi si sente smarrito perché le prove della vita lo hanno disorientato. Nella preghiera, dialogo faccia a faccia con Dio, come per Mosè sul Sinai e per Gesù sul monte della Trasfigurazione, possiamo contemplare la bellezza di Dio e ascoltare la sua parola di vita.
La gioia è ancora più intensa quando, dopo una crisi buia ritroviamo il volto familiare di chi ci accoglie, e parole che ci confortano. Ciò che i nostri occhi vedono e le nostre orecchie odono sono un balsamo per le nostre ferite che dalla grazia di Dio sono trasformate in feritoie di luce.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!