La promessa di Dio è luce di speranza che brilla nella notte della fede – Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28 Dn 3
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,12-19)
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
La promessa di Dio è luce di speranza che brilla nella notte della fede
Le parole di Gesù, con i verbi al futuro, sono un oracolo profetico che riguarda innanzitutto lui e la sua passione che di lì a poco inizierà quando sarà arrestato e processato sia davanti al sinedrio che al cospetto dell’autorità romana. Gesù è consapevole dell’epilogo drammatico della sua vicenda storica. Tuttavia, non gioca in difesa ma con coraggio testimonia la grandezza del progetto di Dio a favore dell’uomo a cui egli aderisce fino a morire per amore.
Come Gesù morirà a causa del nome di Dio, così i discepoli lo seguiranno sulla via della croce a causa del suo nome. Il nome indica l’identità di una persona e il nome di Dio è misericordia e giustizia. La sofferenza e la morte di Gesù e dei suoi discepoli sono per la causa della giustizia. A Dio, giudice giusto spetta l’ultima parola ed essa è sempre la vita per chi l’accoglie e non la rifiuta.
Solo se si fa una chiara scelta di amore per Dio si può affrontare il dramma del tradimento. Non si sceglie di amare Dio per assicurarsi la vita contro gli “infortuni”. Gesù, che non è stato abbandonato nella tomba ma è stato risuscitato, testimonia la fedeltà di Dio che si prende cura dei suoi figli.
Gesù nella notte del dolore prega e si lascia confortare dall’angelo affinchè possa essere sostenuto nel portare a termine il suo sacrificio. Allo stesso modo i discepoli nel tempo della crisi non si preoccupano tanto di difendersi quanto di mostrare al mondo corrotto la bellezza dell’amore di Dio. Perciò non cercano vie d’uscita in sicurezza ma aprono il cuore ad accogliere la parola di sapienza, quella che Gesù dona affinché possano perseverare nell’attuare il progetto salvifico di Dio che è per tutti i popoli, anche per i nemici, che spesso si rivelano essere le persone più vicine.
Nella notte del tradimento e sulla croce quando si eclissa il sole dell’amicizia solo la promessa di Dio può guidarci sui sentieri della speranza.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!