Il servizio è esercizio di libertà – San Giosafat
Il servizio è esercizio di libertà – San Giosafat
Sap 2,23-3,9 Sal 33
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,7-10)
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Il linguaggio della fede ha dei termini che di primo acchito suscitano una repulsione perché contrari all’istinto umano. Servire, sottomettersi, obbedire sono verbi incomprensibili ad una società le cui parole d’ordine sono guadagnare, fare utile, godere. Nessuno spontaneamente sceglie di essere servo di un padrone perché l’anelito di tutti è quello di guadagnare l’autonomia. Tutti siamo fatti per la libertà anche se vorremmo usarla prima ancora di sapere come funziona. In realtà l’idea di libertà che abbiamo all’inizio è grezza perché è come una spinta interiore che ci porta ad uscire da tutto ciò che ci protegge e ci custodisce per esplorare soprattutto quello che è vietato perché viene il dubbio che gratifica di più quello che non è consentito.
I discepoli avevano ben intuito che la loro fede immatura non permetteva di comprendere l’importanza della proposta di vita fatta loro da Gesù. Tuttavia, la loro fede iniziale, prima che capire la proposta di Gesù e di aderirvi, deve compiere il passo più difficile che è quello di sradicarsi da sé e sradicare la propria idea di libertà per trapiantarla nel rapporto con il Signore.
Solo in questo cambiamento di prospettiva, all’interno di una relazione di amore e rispetto, che si può apprezzare il vero valore del servizio che da strumento per ottenere una qualche forma di gratificazione passa ad essere la forma necessaria dell’amore.
Il dovere da compiere non è solamente una mera esecuzione di comandi, ma una scelta libera e consapevole di mantenere viva e far crescere una relazione personale d’amore. Essa non si regge sulla distinzione dei ruoli e dei compiti ma sul fatto che si sceglie di amare a partire da quello che si è e quello che si fa.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!