Mettici Anima nella vita e diventerà Vita eterna
Mettici Anima nella vita e diventerà Vita eterna – Sabato della IV settimana di Pasqua
At 13,44-52 Sal 97
+ Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv 14,7-14)
Chi ha visto me, ha visto il Padre.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Chi vede un albero con il tronco, i rami e le foglie sa che c’è anche una radice nascosta nel terreno, anche se non la vede. Se di una persona ascolto parole che infondono pace e vedo le sue opere buone, arrivo a gustare senza vedere l’umanità che la abita. Gesù afferma che la radice delle sue parole e delle sue opere è il Padre con il quale è in piena armonia e comunione. Come un albero è vivo non quando porta frutti, ma quando la radice fa fluire a tutta la pianta le sostanze che le permettono di fruttificare, così l’uomo è vivo non perché porta frutto, ma perché si lascia abitare dallo Spirito di Dio. Diremmo la vita è data dalla relazione ed essa si manifesta nelle parole e nelle opere. La vita di Gesù, come Figlio di Dio è legata alla relazione d’amore col Padre; come tale i suoi gesti e le sue parole sgorgano da questa sorgente.
Chi è unito dall’amore ad un’altra persona non chiede solamente qualcosa di materiale, ma innanzitutto il suo amore che dà a senso a ogni altra cosa che gli può offrire. Gesù si fa mediatore tra il Padre e gli uomini perché l’amore che unisce il Padre al Figlio possa vivificare la relazione tra Dio e gli uomini e quella degli uomini fra loro.
In conclusione, Gesù invita “a metterci l’anima” nelle cose che facciamo. Se ci mettiamo solo la nostra buona volontà non garantiamo futuro lungo alla nostra opera; ma se ci mettiamo l’anima, cioè l’amore che attingiamo da Dio, allora le nostre opere reggeranno agli urti della cattiveria, della irriconoscenza, e riveleranno la fedeltà del Dio affidabile.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!