La Carità è il gusto della vita

La Carità è il gusto della vita

8 Maggio 2019 Off Di Pasquale Giordano

La Carità è il gusto della vita – Mercoledì della III settimana di Pasqua

At 8,1-8   Sal 65

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv 6,35-40)

Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.

 

In quel tempo, disse Gesù alla folla:

«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

“Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia” (Sal 35,9). Gustare è fare esperienza piacevole di qualcosa o qualcuno. Di solito il verbo gustare è associato al cibo. Gesù dice di essere il pane della vita che va gustato per conoscerne il sapore. Il Salmista invita a disporsi nei confronti di Dio volendo gustare la sapienza contenuta nelle sue opere e parole per vedere la sua bontà e desiderarla. La vista del cuore coglie l’invisibile agli occhi fisici che sono capaci di decifrare solo quello che la luce naturale o artificiale permette di vedere. Per gustare e vedere Gesù, bontà di Dio, è necessario attivare la facoltà interiore della volontà, cioè la capacità propria di una persona di desiderare e disporsi favorevolmente verso l’oggetto del desiderio. Gesù parla della volontà di Dio come quella di un Padre che non ha altro desiderio e progetto di vita che fare di tutto perché i suoi figli vivano e si realizzino. Tale progetto però non prende forma senza la volontà dell’uomo che si avvicina a Gesù, accetta di stare con lui, lo ascolta e cerca di comprendere e assimilarne il pensiero così da fare propria la volontà di Dio. L’uomo attraverso Gesù vede il progetto di Dio, conoscendolo ne gusta la bontà, credendo in Lui lo realizza. Credere in Gesù significa lasciarsi attirare da Lui, essere ammaestrati dal Maestro, ed essere nutri di quel pane che comunica all’uomo la stessa vita di Dio, la vita eterna. Essa è la vita da risorti, la vita di colui che, come il Risorto, attraverso le ferite dell’amore portato fino all’estremo, fa fluire la grazia della carità che sana, rincuora, istruisce, educa.

Il vero dramma dell’uomo è perdere il gusto della vita, disperdere ciò che la rende attraente, desiderabile, vivibile. Una vita insipida è una vita inutile. Con Cristo diamo sapore alla vita, prendiamoci gusto nel viverla a pieno dandole senso e valore con la Carità che è donata da Dio.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!