Contemplattivi per essere segno vivente del Padre

Contemplattivi per essere segno vivente del Padre

3 Maggio 2019 Off Di Pasquale Giordano

Contemplattivi per essere segno vivente del Padre – SANTI FILIPPO E GIACOMO

1Cor 15,1-8   Sal 18  

+ Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv 14,6-14)

Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

 

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

 

Filippo rivolge una richiesta a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ci basta” che è come dire: “l’essenziale nella fede è il rapporto da figli col Padre”. In realtà Gesù, nei segni che ha compiuto, ha fatto trasparire dalla sua persona la luce del Padre. Gli apostoli si sono fermati alla dimensione terrena di Gesù volendo cogliere di lui solo gli aspetti legati alle loro aspettative sociali. Gesù non è venuto per influire sul cambiamento di assetti politici o equilibri economici, ma a cambiare il cuore dell’uomo perché in esso cresca il desiderio di cercare e incontrare il Signore. Gesù stesso è un segno visibile del Padre; diremmo con termini più teologici che Gesù è il sacramento del Padre. Le opere che Gesù ha compiuto, che Giovanni chiama segni, hanno lo scopo di “far conoscere” il Padre, cioè di vederlo non con gli occhi del corpo ma con quelli del cuore. Solo attraverso Gesù possiamo vedere Dio con gli occhi del cuore. Grazie allo Spirito Santo donatoci da Gesù, noi non solamente vediamo ma contempliamo Dio Padre. Nella contemplazione non vediamo Dio fuori di noi, ma dentro di noi. Lui ci abita come respiro dell’anima. Ogni preghiera è offerta al Padre per mezzo di Gesù. Lui, infatti, è la via, cioè il mediatore tra Dio e l’uomo. Gesù è la via attraverso la quale ci raggiunge la verità che illumina i cuori e la vita che anima il corpo.

Tra i ritmi serrati della vita, soprattutto quando l’ombra della croce si allunga sui nostri progetti, chiediamo a Gesù di farci entrare, con la contemplazione, nel circolo di amore per il quale il Padre e il Figlio sono uno con l’altro uniti dallo Spirito Santo. Le opere di Gesù sono un modello sul quale anche quelle degli uomini devono misurarsi. Come amava dire il vescovo don Tonino Bello, il cristiano non è solo l’uomo dell’azione ma anche della contemplazione. È in essa che le opere dell’uomo sono “trasfigurate” in opera del Padre.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!