La preghiera è un atto d’amore

La preghiera è un atto d’amore

12 Marzo 2019 Off Di Pasquale Giordano

La preghiera è un atto d’amore – Martedì della I settimana di Quaresima

Is 55,10-11   Sal 33  

+ Dal Vangelo secondo Matteo(Mt 6,7-15)

Voi dunque pregate così.

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

 

La preghiera cristiana, dice Gesù, si distingue non per la forma con la quale si esprime, ma per il sentimento che essa rivela. Fondamento della vera preghiera è l’amore a Dio, perché essa rappresenta la parte più intima della relazione col Signore. Come in una coppia se non c’è intimità non c’è vera relazione d’amore, così con Dio non c’è rapporto senza preghiera. Il modo di pregare rivela il tipo d’intimità con Dio. La preghiera può essere formale o spontanea, frettolosa e superficiale o intensa e frequente, sporadica e occasionale oppure costante e regolare. La preghiera è un atto d’amore e come tale è un dono che nasce dal cuore, non uno strumento per prendere quello che si vuole possedere. Un vero amore non vuole per sé ma innanzitutto augura qualcosa di buono all’altro dando il primo contributo. Le prime tre invocazioni del Padre nostro infatti sono un auspicio che Dio sia riconosciuto Padre da tutti, che si realizzi la comunità nella comunione e che il suo progetto d’amore si realizzi ovunque includendo ogni realtà. Naturalmente l’augurio è anche un impegno personale a riconoscere Dio come Padre, ad accogliere il suo Regno con lo stesso entusiasmo di un bambino che attende il suo gioco preferito, a realizzare concretamente la Parola come un servo fedele mette in pratica gli ordini impartiti dal padrone. Le altre tre sono richieste non egoistiche ma espressione della comunità che ha bisogno di nutrimento della Parola, della carità che perdona, della fede per respingere gli assalti del maligno. Preghiamo dunque sempre, soprattutto quando sentiamo Dio assente. La preghiera ci aiuterà a rafforzare la relazione con Dio e a costruire relazioni d’amore che durano nel tempo.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!