Chi accoglierà il Messia … sofferente? – Sabato della II settimana di Avvento
Chi accoglierà il Messia … sofferente? – Sabato della II settimana di Avvento
Sir 48,1-4.9-11 Sal 79
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Pietro, Giacomo e Giovanni sono i tre discepoli che Gesù aveva portato con sé sul monte e che avevano assistito all’evento della trasfigurazione. In quella visione hanno colto la parte più intima di Gesù, il suo dialogo col Padre, con il quale parlava attraverso le figure di Mosè e di Elia. Questi due profeti sono caratterizzati dal fatto che nei momenti più difficili della loro vita hanno parlato con Dio sul monte per essere consolati e confermati nella missione loro affidata di guidare il popolo incontro al Signore. Così Gesù, nel cuore della crisi della sua missione, sale sul monte per essere confermato nella scelta di servire l’uomo percorrendo la via della croce. Gli scribi, esperti nella Scrittura, ricavavano da essa la certezza che Elia sarebbe ritornato per annunciare la venuta del Messia. Il profeta atteso in realtà era venuto ma, come tutti i profeti, non è stato accolto, ma al contrario perseguitato: era il Battista. Il vero profeta è colui che annuncia con la sua vita, prima ancora che con le parole, il tratto caratteristico del Messia: l’essere servo sofferente, servo nella sofferenza. La forza del Cristo risiede nell’amore con il quale offre la sua vita a Dio per i peccatori. Chi accoglierà questo Messia sofferente e sconfitto? Solo chi riconoscerà in Lui il Dio compassionevole e misericordioso che non chiede di soffrire, ma soffre e muore con il povero; chi ricercherà non la forza per il suo riscatto sociale ed economico, ma quello dalla sua povertà di amore.
Signore Gesù, dopo aver ascoltato la voce del Padre nelle Scritture, possa scendere con te, Messia sofferente, nella pianura della vita quotidiana, confermato dal tuo Spirito, per attuare la missione di amare ogni fratello e sorella, soprattutto quelli più bisognosi della tua divina umanità.